Conti correnti in rosso, dal 1° gennaio le regole sono cambiate

Secondo una normativa europea recepita dall’Italia dal 1° gennaio le regole sono cambiate per i conti correnti in rosso. “Fino al 31 dicembre 2020 – ricorda La Legge per Tutti – per andare in default con la banca si doveva verificare una di queste due condizioni: la banca ritiene improbabile il recupero del credito senza l’escussione delle garanzie, oppure il debitore presenta un’insolvenza da oltre 90 giorni su esposizioni che superano determinate soglie”.

Ma dal 1° gennaio 2021 il discorso cambia, e le persone fisiche rischiano di finire in default in automatico per avere un debito superiore ai 100 euro per oltre 90 giorni consecutivi.

La banca valuta se il credito non è recuperabile

La Legge per Tutti spiega però che “prima di collocare un cliente in una situazione di default, la banca valuta se si tratta di un problema risolvibile in pochi giorni oppure se il credito non è facilmente recuperabile”. Ad esempio, può capitare a un privato di ricevere in ritardo lo stipendio, e se il primo giorno del mese scattano i pagamenti automatici (utenze, rata del mutuo ecc), e lo stipendio, anziché il 31 del mese precedente viene accreditato fino a una settimana dopo, potrebbe non avere la disponibilità necessaria. I limiti temporali servono quindi a capire se si tratta di un episodio isolato e risolvibile o se si tratta di una sofferenza che si protrae nel tempo e che deve essere segnalata.

La nuova normativa sul default non impedisce di “andare in rosso”

La Legge per Tutti ricorda che se si hanno “esposizioni con diverse banche queste vengono sommate nel caso in cui gli istituti di credito appartengano allo stesso gruppo. Inoltre, un debitore messo in sofferenza da una banca rimane segnalato a tutte le altre del gruppo. Non solo: il default di una singola esposizione porta con sé il deterioramento automatico di tutte le altre esposizioni nei confronti della stessa banca”.

La nuova normativa sul default non impedisce, tuttavia, di poter avere un conto corrente in rosso. “Nulla vieta alle parti che sottoscrivono il rapporto bancario – precisa La Legge per Tutti – di sottoscrivere un accordo che consenta un certo sconfinamento oltre la disponibilità che si ha sul conto e superando il limite del fido”.

Segnalati alla centrale dei rischi per poche centinaia di euro

In sostanza, riporta Adnkronos, con la nuova normativa la banca può continuare a consentire al cliente di andare in rosso entro una certa soglia e in cambio di una commissione di istruttoria veloce (Civ). In questo modo, il correntista non si troverà il conto bloccato per il pagamento automatico di bollette o stipendi se comportano uno scoperto. Ecco perché diventa essenziale parlare con la banca al momento dell’apertura del conto, o se il rapporto è già in atto controllare che ci sia una clausola che permetta di andare in rosso. In caso contrario, si può finire segnalati alla centrale dei rischi per poche centinaia di euro.